Mauro Raspini - Pesca con la mosca da 30 anni ed ha iniziato a costruire artificiali prima di imparare a lanciare. Considera la costruzione delle mosche una forma di arte, paragonabile alla pittura ed alla architettura, quindi imprescindibile dalla conoscenza degli insetti e del passato. La sua libreria di testi antichi conta oggi più di 250 volumi ed altrettanti sono gli invertebrati che conserva in provetta. Collabora con riviste estere e da ben 20 anni lo fa con Fly Line. Nel 2001 pubblica “La roccia condivisa”, scritti di mosche, di pesci, di fiumi e altre storie. Presidente dell’associazione Ichthyos e del Mosca Club Altotevere, gestore della omonima Tail Water e del World Tuscany Open, è da sempre impegnato nelle tematiche legate alla difesa degli ambienti fluviali e dell’educazione con numerosi progetti con le istituzioni scolastiche. Penna, martello e scalpelli, pennelli, sgorbie, obiettivi per macrofotografia e computers sono gli strumenti con cui cerca di fissare nel tempo e nella memoria “istanti” della vita nascosta nei fiumi ed indagare, a volte in chiave esoterica, il piccolo degli insetti per capire il grande dell’universo. Ospite ai principali eventi in Europa ed USA come costruttore e fotografo naturalista, nel 2007 è Pescatore a Mosca dell’anno insieme al suo fraterno amico Luca Castellani e compare nella prestigiosa pubblicazione “Fly Tyers of The World”. Partridge of Redditch Pro-Team per l’Italia. Nel 2011 è in pubblicazione il suo libro "The Fly", un'opera sullo scibile classico delle mosche artificiali, votata a perpetuarne la cultura e la memoria in modo globale. Ad essa sarà associato il superspeciale 2011, libro di dressing con le sue elaborazioni in tema di modelli artificiali prettamente da pesca, una sorta di estrema razionalizzazione di tutto ciò che ha costituito la conosenza storica progressiva nelle mosche artificiali.
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